Gli stereotipi di genere sono delle raffigurazioni standardizzate e semplificate dei tratti psicologici e comportamentali ritenuti propri dell'uomo e della donna.
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Da dove nascono gli stereotipi di genere? Gli stereotipi di genere nascono - come tutti gli stereotipi - dal processo di generalizzazione ovvero da quella tendenza della nostra mente a ricavare valutazioni generali da un numero limitato di esperienze. Sulle generalizzazioni già esistenti opera inoltre il meccanismo cognitivo dell'accentuazione, che rinforza l'idea del soggetto aumentando la percezione delle differenze.
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Fin dalle prime fasi della vita il bambino viene esposto alle influenze sociali che lo condizionano nel modo di essere, di agire, di pensare condizionandolo a vedere il mondo da una sola prospettiva.
In relazione all’origine degli stereotipi di genere, tra le varie teorie proposte due sono quelle particolarmente interessanti. Sono state formulate da Sandra Bem (1981) e da Alice Eagly e Wendy Wood (2011) e fanno riferimento rispettivamente allo schema di genere e al ruolo sociale.
Secondo la teoria dello schema di genere, un ruolo molto importante nella nascita degli stereotipi di genere viene svolto dall’osservazione. In particolare, il bambino attraverso l'osservazione acquisisce le conoscenze che si tramutano in schemi cognitivi che portano così ai vari comportamenti.
Ad esempio, un bambino sceglie di giocare con un trenino e una macchinina piuttosto che con una bambola o un peluche poiché ha osservato nei vari contesti empirici che il trenino e la macchinina sono giocattoli per maschi. Da questo deriva la costruzione - già nei primi anni di vita - di schemi cognitivi che portano a influenzare tutte le varie scelte che quel soggetto prenderà in futuro in base al genere di appartenenza.
Nella teoria del ruolo sociale, invece, si sostiene che i diversi ruoli sociali si creino in base alle credenze che le persone hanno in relazione alle caratteristiche della personalità tipicamente associate alla donna piuttosto che all’uomo.
Questo contribuisce alla diffusione dei preconcetti di genere. Si crede ad esempio che le donne siano più predisposte a svolgere ruoli di carattere sociale, che hanno come contesto di fondo la cura e la protezione, perché caratterialmente più "portate" all'accudimento, mentre che gli uomini siano più inclini ai ruoli di comando perché più orientati all’affermazione di sé e al dominio sugli altri.
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Va da sé che l’interiorizzazione degli stereotipi di genere influisce notevolmente sul modo di pensare e sugli interessi dei bambini, condizionando inizialmente le scelte dei giochi e dei giocattoli, poi quelli dei percorsi scolastici e infine quelle legate all'età adulta (lavoro, famiglia, stili di vita).