I PANNELLI
I pannelli, da noi realizzati con tecniche diverse, sono collegati da un filo logico che unisce le diverse rappresentazioni di genere lungo l’arco della vita e nelle diverse realtà quotidiane. Dall'adolescenza all'età adulta, dalle attività ludiche a quelle lavorative, chi si soffermerà a guardarli potrà rivedersi in una situazione vissuta di persona o ritrovare una situazione nota.
Qui sotto trovi le spiegazioni dei pannelli e le bozze della loro realizzazione.
tecnica: oggetti e acrilico
I giochi
Il primo pannello del percorso è dedicato agli stereotipi che caratterizzano l’infanzia.
La suddivisione rappresentata mostra le tipologie di giochi che vengono attribuite all’uno o all’altro sesso. Se all'inizio i giochi sono sostanzialmente intercambiabili e non presentano particolari connotazioni di genere, con il passare del tempo il divario aumenta per adeguarsi alle richieste della società. Per quanto concerne le bambine, compaiono le bambole o gli utensili da cucina, mentre ai bambini spettano le macchinine e i supereroi.
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Ma se le bambine vengono indirizzate a utilizzare un certo tipo di giocattoli per non diventare "maschiacci" e ai bambini si impedisce di giocare con alcune tipologie affinché non diventino "femminucce", come cambiano le prospettive e le abitudini future di questi individui?
Lo sport
Un pallone di calcio su uno sfondo azzurro e un paio di scarpette da ballo su uno sfondo rosa rappresentano gli stereotipi di genere nello sport.
Come la maggior parte delle persone avrete immediatamente pensato che, nel primo caso, si stesse parlando di un settore maschile mentre nel secondo di uno femminile.
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Questo è uno fra gli stereotipi di genere più comuni e diffusi e consiste nell’etichettare alcune attività sportive come “da uomini” mentre altre come “da donne”, senza presupporre la possibilità che siano adeguate per entrambi i generi. Un esempio concreto? Semplice! I genitori che spingono le loro figlie a praticare la danza o la ginnastica artistica oppure che spingono i propri figli a giocare a calcio o a basket.
tecnica: pennello e penna 3D
tecnica: specchio e cartoncino
I sogni
Da adolescente, quali erano le tue ambizioni e i tuoi sogni? Alla base del terzo pannello c'è proprio questa idea: nuvolette di forme differenti simboleggiano i sogni che, si crede, ragazzi e ragazze abbiano a quell’età.
Nutri da sempre il desiderio di avere una famiglia, una casa e dei figli? Oppure fare carriera e avere successo sono le tue principali ambizioni? Pensi di sapere cosa desiderano le persone semplicemente perché sono maschi o femmine?
E tu, con quale sogno in testa stai meglio? Prova a specchiarti e a immedesimarti negli adolescenti rappresentati in questo pannello.
Il lavoro
Muratore, gommista, idraulico. Ma anche pilota, amministratore delegato, ingegnere. Questi sono solo alcuni fra i tanti mestieri che tendiamo ad attribuire unicamente agli uomini, non ritenendoli adeguati alle donne.
Appare chiaro che la tematica del quarto pannello siano gli stereotipi di genere correlati al lavoro.
La suddivisione orizzontale, dove compaiono il simbolo maschile e quello femminile, non è casuale: rappresentato nell'ampia parte superiore vi è l’uomo - che ha da sempre avuto una prospettiva lavorativa e delle possibilità più ampie rispetto a quelle femminili. Nella parte in basso, ridotta per dimensione e quasi subalterna, viene rappresentata la condizione femminile.
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Anche i termini utilizzati per descrivere i lavori non sono casuali e indicano la precisa collocazione sociale che, a livello lavorativo, ci si aspetta da una donna.
tecnica: pennarello e pasta materica
tecnica: matita e decoupage
La casa
Il quinto e ultimo pannello del percorso è dedicato agli stereotipi di genere legati alle attività domestiche.
Il taglio verticale, che vede da un lato una figura maschile e dell’altro una femminile, mette in risalto come maschio e femmina in questo caso siano caratterizzati dalle differenti attività che si attribuiscono a ciascuno dei due.
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La donna si occupa della casa e dei figli, mentre l'uomo si dedica alle mansioni esterne e al mantenimento economico della propria famiglia. Questa linea di pensiero era molto comune fino al secolo scorso e oggi, seppur apparentemente superata all'apparenza, è purtroppo ancora radicata nel concreto delle relazioni della nostra società.