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ALLA BASE DEGLI STEREOTIPI DI GENERE: IL SESSISMO

"La donna che scrive mi dà, quasi sempre, lo stesso fastidio dell'uomo che cucina" 

Libero Bovio, scrittore e giornalista

"Le riunioni con molte donne richiedono più tempo:

parlano troppo"

Yoshiro Mori, ex primo ministro del Giappone

"Ho cinque figli. I primi quattro sono maschi e l'ultima è una femmina... si vede che non ero in forma."
Jair Bolsonaro, presidente del Brasile

Le frasi che avete appena letto sono state pronunciate da importanti esponenti della cultura e della politica internazionale. La prima è stata pronunciata circa 100 anni fa, mentre le successive nel 2020. Tutte rappresentano delle manifestazioni di sessismo: credere che le donne debbano rimanere "al loro posto", pensare che abbiano delle caratteristiche comuni spiacevoli, pensare che siano esseri inferiori.

Etimologicamente il termine sessismo è la tendenza a valutare la capacità o l'attività delle persone in base al sesso. È un pregiudizio di genere che ha origine dalla percezione della presunta inferiorità di una categorie di persone sulla base di caratteristiche sessuali. Tali giudizi negativi si concretizzano, poi, in atteggiamenti e comportamenti discriminatori.

Le motivazioni che portano alla differenziazione gerarchica hanno radici religiose, storiche, pseudoculturali o, più semplicemente, si fondano sull’ignoranza.

Nella maggior parte dei casi il sessismo è di natura maschilista ed è perciò caratterizzato dal fatto di ritenere la donna inferiore all’uomo. Può anche capitare che l’appartenenza al genere maschile determini una discriminazione, ma i casi sono molto più rari.

La discriminazione fondata sul sesso è illegale in molti Stati, tuttavia vi sono ancora Paesi che danno diritti o privilegi maggiori ad un genere piuttosto che ad un altro.

Gli atteggiamenti sessisti si possono manifestare per mezzo di convinzioni o pregiudizi come ad esempio la presunta superiorità di un sesso rispetto all’altro; l’attitudine a inquadrare uomini e donne in base agli stereotipi di genere; l’assegnazione di qualità positive o negative in base al sesso.

Un tipo particolare di atteggiamento sessista, che si manifesta nella forma più estrema, è quello che sfocia in sentimenti di odio verso un sesso. Se rivolto verso le donne si parla di misoginia, se rivolto verso gli uomini viene detto misandria.

Forme di sessismo contro le donne possono ravvisarsi nella violenza di genere, nella discriminazione riguardo agli studi e al lavoro, nella differenza di retribuzione e nella segregazione in ambito lavorativo, nel diritto di voto e nella delega della genitorialità.

Anche l'uso dei termini per descrivere il ruolo femminile e quello maschile possono indurre a considerare inferiori le donne rispetto agli uomini, denigrando la loro persona e il loro ruolo.

Vogliamo qui ricordare il famoso lavoro di Pietro Baroni, un artista contemporaneo che nel celebre video del 2016 "Parole d'amore" ha evidenziato il potere e il ruolo della parola nella continua diffusione del sessismo e quanto il maschilismo sia radicato nella nostra cultura e in tutti noi. Attraverso un linguaggio diretto e un ritmo sostenuto, le parole che sentiamo nel video (trascrizioni fedeli di fatti accaduti) ci lasciano un senso di rabbia e profondo fastidio.  

Celebre anche il monologo dell'attrice Paola Cortellesi che alla serata di premiazione dei David di Donatello del 2018 ha trattato così il tema dell'uso della parola in chiave sessista:

 

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